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Donna Dentro e Fuori, 1997
Olio su tela 80x60 |
La pittura di Francesco Ferlisi è un lavoro di scavo attento e scrupoloso, non per esporre reperti ma per fondare la sua ricerca su una fenomenologia della realtà che è autenticamente moderna perchè mediando tra metafisica e surrealismo cerca e trova il carattere peculiare dell'arte contemporanea: il recupero di senso del quotidiano come "vissuto" attraverso il filtro onirico e simbolico.
La sua visione antropocentrica è denunciata per eccesso di emarginazione che si fa assenza-presenza della figura umana, dove la sfera, volume ricorrente e sigla stilistica, evoca una teleologia del divenire e il vuoto, simmetricamente, rimanda alla sfera dell'inconosciuto e, forse, dell'inconoscibile, mentre il vitalismo fallico degli elementi verticali lascia spesso il campo della magia compositiva alla piramide che è sempre solidificazione della perfezione triangolare e che rimanda alla categoria temporale di natura pitagorica: i versi d'oro che eternizzano il durare.
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Meccanismi e geometrie; ingranaggi, sfere e ruote, come inquietanti giocattoli e labirintici percorsi sono la segnaletica di un sottoscala dell'inconscio dal quale Ferlisi porta alla luce brandelli di verità che ci coinvolgono in una partecipe complicità.
L'arte dunque per Ferlisi non è rappresentazione ma comunicazione vitale, bio-psicologica dell'individuo col tutto.
Il carattere felice e suggestivo della sua pittura sta, quindi, nella capacità di innesto della poetica dell'indistinto dentro una iconografia euclidea che dialettizza razionalità e segno; simbolismo tecnologico e vibrazione lirica.
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Italo Evangelisti
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